Come i Gatti (J. Ratini)

Sempre con la testa tra le nuvole, sospeso, eternamente, tra storie di confine,

a metà tra un sogno e la noiosa realtà che tutti, intorno a te, chiamano “vita quotidiana”.

Per molti sei l’outsider che non smuove le classifiche, che non  interessa le statistiche.

Per altri, sei soltanto l’incompreso, l’appeso, l’escluso, il punto interrogativo, l’irrisolto, l’irrisorio, Il sognatore, il pensatore, il perditempo, il prenditempo, l’incompleto, l’astratto,

il link che non collega a nulla.

A volte capita che la catena di montaggio si blocchi e sforni  il prodotto con un piccolo “difetto di fabbrica”.

Oppure, semplicemente, il creatore quel giorno era su di giri: si era vestito di viola invece che di bianco e voleva girare libero, per l’eden, senza mutande, coi capelli raccolti, la chitarra a tracolla e una bottiglia di vino in mano.

E in quel momento ti ha creato. Diverso.

Ma tu hai imparato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e sai che rappresenti il coraggio di provare, di sperimentare, di osare, che molti fuggono per paura di smarrirsi, nel loro mondo così concreto, così reale, con il quale sono talmente fieri di “fare i conti”.

Contare i soldi, le bollette, le ferie, i giorni di libertà, i momenti d’aria, le ansie, i turbamenti, gli stress da troppo lavoro, da troppi pensieri, da troppo…

Tu invece non ami la matematica e neppure l’economia: non t’interessa contare.

Sei troppo intelligente per cedere alle loro provocazioni, alle loro tare mentali e cadere così in basso.

Tu ami l’alta quota, le vette, le cime.

Non hai paura di volare alto.

Sì, è vero a volte tremi un po’, quella vertigine che porta un po’ di pelle d’oca

ma sei un esperto e sai che nei momenti in cui cadrai farai come i gatti:

ti girerai mentre sei ancora in volo, quel’istante prima di toccare terra “et voilà”, il gioco sarà fatto.

Cadrai in piedi, come sempre, senza un graffio né una storta.

Ti pulirai il vestito dalla polvere, rialzerai lo sguardo verso l’orizzonte e riprenderai la marcia.

Il tuo cammino verso “non si sa bene dove” ma in un posto in cui, sicuramente, batte sempre il sole della passione.

E tornerai, sereno, a passeggiare nel tuo campo di nuvole, sospeso eternamente tra storie di confine. 

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