Ho deciso di perdermi (J.Ratini)

Ho deciso di perdermi.

Lo sapevo che avrei corso dei rischi, ma ho deciso.

Avevo tutto. Stavo troppo bene.

Potevo scegliere. Di scegliere, di non scegliere, di temporeggiare.

E così ho scelto… di perdermi.

Non volevo più avere una casa.

Non volevo più avere un amico.

Ero stanco dei soliti visi, dei soliti sorrisi, dei soliti cieli azzurri e dei soliti arcobaleni.

Le solite strade, le solite case, le solite dinamiche.

Tutte strette di mano, tutte pacche sulle spalle, tutti che sorridono, tutti amici e tutti nemici di tutti.

Tutti baci, tutti abbracci, tutti bravi, tutti belli.

Tutti negli stessi luoghi a fare le stesse cose, da una vita.

Tutti uguali, tutti il contrario di tutti.

Le solite contraddizioni, le solite convinzioni, le solite convenzioni, i soliti consigli, le solite frasi fatte:

“Metti la testa a posto”, “Trovati un lavoro stabile”, “Trovati una donna stabile”, “È ora!”, “Perché non cominci a rifletterci seriamente?”.

“È ora”.

Ma il mio orologio segnava decisamente un’altra ora.

L’ora di perdermi.

L’ora d’interrompere quel bellissimo incantesimo.

Quel bellissimo meccanismo.

Perché ero stanco di quell’innaturale perfezione.

Ero troppo perfetto agli occhi del mondo.

Perfetto per loro, ma imperfetto per me.

Perfettamente sincronizzato.

Perfettamente collaudato.

Perfettamente integrato nel sistema.

Perfetto!

Ero il tassello mancante per completare qualsiasi tipo di puzzle.

Ero la virgola, necessaria a rendere ogni frase sintatticamente perfetta.

Ero il lieto fine di ogni racconto, di ogni storia.

E mi sarei dovuto sentire felice.

Mi sarei dovuto sentire fortunato, privilegiato.

E invece nel momento stesso in cui intorno a me tutti avevano un immenso desiderio di trovarsi,

di costruire, di realizzarsi, io ho deciso di perdermi.

Per annusare il mondo, per sentirmi vivo, per toccare con mano il fondo.

Forse perché mi ero già trovato e avevo capito che in questo modo sarei piaciuto soltanto a loro, non a me. 

Così ho deciso di perdermi. Per ritrovarmi.

Un giorno, ancora una volta, di nuovo, non ora.

(Dal Libro “Se Rinasco Voglio Essere Yoko Ono”: http://www.ibs.it/code/9788898149018/ratini-jacopo/se-rinasco-voglio-essere.html)

 

 

 

 

 

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